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Com’era già nelle premesse del progetto Orti di Maremma, quale Fattoria Didattica, l’impegno nel settore sociale è sempre stato uno degli aspetti che ritengo prioritari, sia a livello personale che imprenditoriale. Ecco perché da tempo ero in contatto con le mamme dei ragazzi autistici della mia zona.
Tra le varie necessità che manifestavano, c’era quella di poter coinvolgere i ragazzi in attività a contatto con la natura e le piante, guidati in un percorso stimolante, adatto per loro.

Nel luglio del 2017 finalmente la mia azienda fu in grado di offrire questa possibilità, così decisi di incontrarmi con Simona Vasile e con Silvia Santucci, rispettivamente Presidentessa e vice, dell’associazione Ironmamme di Grosseto, per mettere in pratica insieme questa prima interessante esperienza.

Attività agricole per ragazzi autistici

Con Simona e Silvia, quindi, concordammo un buon percorso didattico da adattare alle necessità dei ragazzi coinvolti, che si sarebbe svolto per 6 venerdi, alla mattina presto, nel quale avevo previsto 6 differenti attività collegate tra loro, secondo un preciso iter logico, dalla semina alla raccolta, che prese il via nel Luglio 2017:

  1. Identificazione, scelta e semina di ortaggi in semenzaio
  2. Pacciamatura con paglia di un intero bancale di coltivazione
  3. Realizzazione dell’impianto d’irrigazione del bancale, dalla A alla Z
  4. Trapianto nel Bancale di piantine precedentemente coltivate in alveolo
  5. Raccolta dei fiori di zucca e degli zucchini
  6. Raccolta dei pomodori, l’espianto e la consegna delle piantine nate dai semi del primo incontro

La coesione, uno dei cardini del progetto

Pensavamo tutti che fosse importante, per la buona riuscita dell’esperienza, che il nostro progetto andasse integrato con attività sociali e di coesione, attraverso una comunità creata all’occorrenza, che prevedeva la presenza anche di ragazzi senza handicap, pure loro interessati ad attività nuove e stimolanti, positive per la propria comunità.
Sapevamo inoltre che questa partecipazione allargata, avrebbe offerto ai ragazzi autistici non solo un’esperienza formativa, ma anche sociale ed umana di valore. (Quanto sia stata enormemente formativa anche per gli adulti è indubbio, e lo racconto in seguito).

A parte l’aspetto didattico, quindi, stabilimmo dei punti basi:

  • Concludere ogni incontro con un momento di convivialità.
  • Coinvolgere ogni volta altri ragazzi e bambini normodotati.
  • Stimolare la presenza di quanti più genitori fosse possibile, per ricreare un ambiente familiare.

6 venerdi: l’atmosfera fu ottima sin dall’inizio.

La passione e l’energia dei ragazzi e degli adulti che partecipavano, erano evidenti. Eppure non era una passeggiata, si trattava pur sempre di attività fisiche che necessitavano di particolare attenzione, ed eravamo in luglio, con pochissime ore in cui le temperature lo permettevano.

Avevamo stabilito che gli incontri in azienda fossero alle 6:00 del mattino, dato che già dalle 8:00 il caldo si fa sentire, e se persino noi addetti ai lavori ci stiamo meno volentieri, immaginiamoci i nostri giovani allievi! Ci raggiungevano, infatti, con gli occhioni ancora socchiusi dal sonno, facevano una gran tenerezza.

Una carica mattutina, per aiutare 🙂

Per svegliarli, niente era meglio di una piccola carica di entusiasmo, così appena arrivavano andavamo a controllare il livello di accrescimento delle giovani plantule, nate dai semi messi a dimora nel primo incontro.

La loro soddisfazione nel vedere come procedevano le piantine, frutto del loro lavoro, insieme ai nostri incoraggiamenti, davano loro l’energia necessaria per la successiva rapida lezione teorica.

I non facili argomenti affrontati, con un percorso logico.

Nei sei incontri organizzati, abbiamo avuto modo di affrontare con i ragazzi attività pratiche e teoriche di un certo spessore. Abbiamo iniziato parlando della formazione necessaria a svolgere queste attività e la loro funzione, poi ci siamo dedicati alle prime attività, ovvero la messa a dimora e la raccolta dei vari tipi di semi.
Proseguendo, abbiamo mostrato le tecniche di trapianto e la delicatezza di questa operazione, la sua importanza e l’utilizzo delle micorrize per creare simbiosi pianta-fungo a livello radicale per sostenere ulteriormente le piante nell’approvvigionamento dell’acqua necessaria per il loro fabbisogno.

A proposito dell’acqua, si è approfondita l’importanza del suo utilizzo attento e razionale. Sia attraverso la pacciamatura che ne diminuisce l’evaporazione, così come creando un adeguato impianto di irrigazione a goccia

Si è poi andati avanti con le tecniche di raccolta ed i principi con cui si selezionano gli ortaggi da raccogliere e quelli da lasciare, per finire con le lezioni sulle tecniche di conservazione e l’accuratezza con cui si devono trattare i prodotti, per non deteriorarli.

Un percorso strutturato, ricco di nozioni ed esperienze manuali, che i ragazzi hanno intrapreso con evidente impegno ed attenzione. E per tutti noi, un’esperienza umanamente appagante ed altamente formativa. Ecco alcune delle tante foto che abbiamo scattato:

Soddisfazione delle famiglie e migliore gestione di fobie e stress

Si pensi alle famiglie, alla loro soddisfazione nel vedere i propri figli approcciarsi ad un ambiente nuovo, in cui esercitare la manualità. Ma anche un’occasione, per chi ne aveva fobia, di riuscire a stare in presenza dei gatti, del cane e dei vari insetti che solitamente si trovano in azienda.
In qualche caso i ragazzi hanno anche abbassato il livello della propria fobia e mostrato di saper gestire lo stress, pur di continuare a partecipare alle attività in corso.
La valenza dell’Ortoterapia, del resto, è provata non solo dal nostro caso.

Questi incontri hanno dato la possibilità ad Orti di Maremma di presentarsi al territorio per quella che vuol essere: una realtà agricola aperta e dal chiaro intento di rendersi utile apportando al territorio non solo valore economico, ma anche un contributo alla crescita in ambito educativo, sociale e di inclusione.

L’esperienza continuerà, si è deciso!

Con questi risultati non possiamo che rafforzare le nostre intenzioni, del resto rispetto allo scorso anno, nell’agosto 2018 abbiamo aumentato anche le nostre risorse. Ora esiste anche l’aula attrezzata, che invece non c’era ancora al tempo di questa esperienza, Orti di Maremma è pronta per offrire un sostegno formativo ulteriore, anche attraverso supporti multimediali, con la disponibilità di specialisti di varie discipline, preparati per progetti formativi multidisciplinari.

Interessati anche voi? Contattatemi, sono in ascolto 🙂

Per proporre ed ampliare progetti di utilità sociale e professionale, insieme ad altre realtà ed istituzioni che necessitino delle possibilità logistiche, ambientali ed anche delle precise competenze, che qui possiamo offrire.

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