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L’ultimo rapporto sul mercato italiano del biologico, realizzato da Nomisma in collaborazione con AssoBio, dettaglia le cifre sulla crescita del settore in Italia: la vendita di prodotti senza additivi chimici è in costante crescita.
Come pure confermano i dati di uno studio del febbraio 2019 di Censis e Conad sugli acquisti alimentari, nonostante la crisi e la contrazione in diversi consumi, se c’è un settore che promette continui aumenti dei fatturati è proprio quello Bio, soprattutto in tema di prodotto fresco.
Entrambi gli studi aiutano a mettere in evidenza diversi fattori importanti, vediamone alcuni:

8 italiani su 10 scelgono biologico: oltre il 60% frutta e verdura.

Qui si parla di tutti i consumatori, compresi coloro che non comprano esclusivamente prodotti biologici, ovviamente, ma vale la pena segnalare che il 42% di questo mercato è composto da consumatori frequenti, il che conferma la solidità del flusso economico generato da un bisogno ormai affermato. Un dato promettente, per chi saprà investire nel settore anche in futuro.

Gli acquisti di bio crescono soprattutto nella Grande Distribuzione

Questo dato induce ad importanti riflessioni per i piccoli produttori che spesso non sono in grado di garantire le quantità ed i tempi richiesti per le forniture, dalle grandi catene di supermarket.

La maggior parte delle piccole imprese agricole e/o di trasformazione che tratta prodotti biologici, quindi, può ancora trovare soluzioni commerciali – a parte la vendita diretta in Azienda – sia attraverso i Gruppi di Acquisto, che presso i negozi specializzati.
D’altra parte per chi produce prodotti freschi e risiede in una provincia lontana dal bacino di utenti di una grande città, i canali di vendita della propria zona possono essere limitati.

Ma per i piccoli negozi e per gli operatori enogastronomici che scelgono i prodotti Bio, ci sono ancora margini di miglioramento ed espansione, grazie al loro potenziale maggiore supporto al cliente. Un punto di forza che non tutti sfruttano, a partire dalla comunicazione verso il loro mercato.

Le strategie per i piccoli negozi ed i bar/ristoranti che promuovono il Bio

Come per altri settori in cui i piccoli esercenti hanno visto il fatturato ridursi a causa dell’avvento dei grandi Supermarket, le migliori strategie per la sopravvivenza e la crescita restano quelle legate a:

  • Specializzazione e competenza.
  • Capacità di instaurare una relazione con il Cliente.
  • Servizi ed offerte creati su misura per il Cliente.

Ci sono infatti dei “plus” che solo le piccole realtà possono offrire, come il tempo necessario all’ascolto ed alla conoscenza delle preferenze individuali o la libertà di applicare sconti ed altre forme di promozione, sicuri vantaggi per chi acquista.

Metti il Bio nel Menu e piacerai di più 🙂

prodotti bio freschiNon solo i negozi di frutta e verdura, ma anche per i bar ed i ristoranti, pure quelli non necessariamente specializzati, inserire nel Menu alcune pietanze con la voce “prodotto biologico” che spicca fra gli ingredienti, si è dimostrato un fattore di incremento delle vendite.

Perché? Uno dei motivi per cui cresce il settore Bio è dato da una maggiore attenzione alla propria salute da parte di tutti i consumatori, non solo da quelli con una capacità di acquisto maggiore.
C’è chi compra meno ma meglio, stando più attento agli sprechi in casa. Dato che la civitltà occidentale butta nella spazzatura il 30% degli acquisti alimentari, è assolutamente possibile pensare che imparando a sprecare meno ci si possa permettere di aumentare la propria capacità di acquisto.

Crescono, quindi, i consumi della persona “che vuole bene a se stessa”.

Oggi tutti vogliono sentirsi meglio, sia chi fa scelte dietetiche precise, che chi controlla almeno la provenienza di quello che ha nel piatto.
Peraltro anche i meno attenti a questi dettagli si dicono soddisfatti, quando sanno di aver acquistato prodotti sani e, se freschi, meglio se prodotti localmente.
Fa parte della crescita di una cultura definita dell’egopower, ovvero di chi mette il proprio benessere fisico e mentale al centro di determinate scelte.
Al benessere mentale contribuiscono anche le scelte etiche e di acquisto solidale, ma per molti la motivazione risiede, di base, nel desiderio di fare comunque qualcosa che aiuta a sentirsi meglio.

Se ne legge moltissimo sui Blog e sui Social, dove si moltiplicano gli spazi non solo di vendita, ma anche di discussione ed informazione, sui temi del biologico e dell’eco-sostenibile, ma anche del life-style per chi vuole stare in forma passati “gli anta”.

Che siano ambientali o salutari o entrambi, i motivi per scegliere biologico crescono in tutte le fasce demografiche. I consumatori quindi non mancano ed aumenteranno, per chi ha voglia di cimentarsi nel settore, sia come imprenditore che come forza-lavoro specializzata, a patto di saper acquisire le conoscenze per cogliere al meglio la domanda.

piccolo negozio di frutta e verdura


Per ulteriori approfondimenti, abbiamo trovato interessanti questi articoli:

Il Corriere della Sera: I consumi Bio ai tempi dei Social

Il Giornale del Cibo – Cresce il biologico nella GDO

Fruitbook – Negozio specializzati V/S GDO nelle vendite bio

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