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Dalle serre o facendolo arrivare dall’altro capo del mondo, oggi si può avere a disposizione qualsiasi frutto od ortaggio. Ma se questo gratifica i consumatori che richiedono ogni sacrosanto prodotto “della natura”, disponibile ogni giorno, tutto l’anno, è ormai risaputo che sia poco salutare.

Centinaia di migliaia di anni di evoluzione dell’animale uomo, la cui l’alimentazione vegetariana seguiva il ritmo delle stagioni, hanno dato al nostro corpo regole nutrizionali che però sono state messe da parte, negli ultimi decenni, in nome dell’abbondanza di merce da ogni parte del mondo, data dall’intensificarsi degli scambi e dagli accordi commerciali internazionali. In una parola, la globalizzazione.

Purtroppo questo ha creato, nei Paesi civilizzati, la crescita di disagi fisici legati ad un’alimentazione errata. Principalmente per l’eccessiva quota di grassi presenti nella dieta quotidiana, ma è evidente come anche nel consumo di vegetali le scelte dei consumatori siano state orientate più dall’offerta del mercato che dall’attenzione alla salute.

Se in questi anni siamo tornati a valorizzare la buona vecchia dieta stagionale, lo si deve ad attenti studi medici ed economici, che hanno finalmente messo sotto agli occhi di tutti l’importanza, per il nostro benessere e pure per rivalutare l’economia dei produttori locali, dello scegliere soprattutto frutta e verdura a chilometro zero.

Perché bisogna prediligere i prodotti locali a quelli importati.

Inserire nella nostra dieta anche frutta tropicale che ha viaggiato per migliaia di chilometri non è certo dannoso, lo è, invece, il non darsi una condotta equilibrata, che segua soprattutto criteri legati alla salute, oltre alle voglie del palato.

Seguire i bisogni naturali del nostro corpo, nelle diverse stagioni.

L’agricoltura in campo aperto e nell’orto, che segue le regole della natura, sa che cosa serve al nostro corpo. Solo due esempi: nei mesi invernali, in cui siamo suscettibili a malattie da raffreddamento, ci offre gli agrumi ricchi di vitamina C, che aiuta a rafforzare le difese immunitarie. Mentre in estate i succosi pomodori ed i cocomeri, oltre alle sostanze nutritive, ci regalano il loro prezioso apporto in acqua, proprio quando ne abbiamo maggiore bisogno a causa dell’aumento delle temperature che ci fanno sudare molto di più.
La saggezza dell’offerta stagionale a beneficio dei nostri bisogni periodici, tuttavia, non è il solo buon motivo per il quale facciamo bene ad orientarci verso il prodotto fresco e locale.

Meno prodotti, ma ugualmente tanti piatti diversi e stuzzicanti!

La fantasia in cucina e la ricca cultura italiana in materia, vengono in aiuto a coloro che amano variare continuamente i propri piatti. Anche decidendo di seguire solamente le stagioni, quindi, possiamo contare su un numero notevole di ricette e pietanze gustose, sia da cucinare in casa che da consumare al ristorante, in cui vengono utilizzati solo i prodotti del campo e dell’orto, disponibili al momento.

Maggiori sostanze nutritive e miglior sapore.

Rispetto ai prodotti non di stagione, ma forzati a crescere in serre riscaldate, oppure a quelli raccolti settimane prima e lasciati maturare nei frigoriferi, quelli stagionali e raccolti al punto giusto di maturazione sono più ricchi di sostanze nutritive.  Oltre ai vantaggi per la salute, il prodotto stagionale è, quindi, anche più saporito.

Minore presenza o totale assenza di prodotti antiparassitari.

Gli ortaggi biologici e biodinamici ci garantiscono sempre l’assenza di trattamenti chimici, ma anche nel caso di verdura e frutta non coltivati biologicamente, è bene far ricadere la scelta su quelli di stagione perché i prodotti coltivati nelle serre e forzati a crescere in periodi “innaturali”, sono più vulnerabili e quindi vengono maggiormente trattati con pesticidi ed altri prodotti nocivi, rispetto a quelli che crescono naturalmente ed hanno sviluppato intrinseche difese per contrastare le infestazioni.

Valorizzazione della produzione locale e rispetto per l’ambiente.

La salute del corpo viene potenziata dalla salute della mente, che si alimenta con il buon comportamento, in casa come nel contesto sociale. Acquistare a chilometro zero, inoltre, non solo fa bene alla nostra dieta per i motivi sopra citati, ma contribuisce ad arricchire l’economia locale, dato che le aziende agricole in buona salute generano ricchezza anche attraverso la creazione di posti di lavoro.

Aggiungiamo infine il fatto che i prodotti provenienti da agricoltori locali non necessitano di essere trasportati per lunghe distanze da camion, navi o aerei, con sensibile riduzione dell’inquinamento ambientale. Ne deriva che una scelta consapevole di acquisti locali e stagionali è una scelta felice 🙂 sotto molteplici aspetti.


Per ulteriori approfondimenti consiglio:

Un buon contenuto sulla salubrità dei prodotti di stagione, fra gli altri, è quello prodotto dalla Fondazione Veronesi, dal quale vi propongo questo video di Elena Dogliotti, Biologa nutrizionista:

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